lunedì 17 gennaio 2011

L'albero dei mille anni


In questi giorni mi è capitata una cosa che mai mi era successa prima.
Due settimane fà ero alla Metro con la mia famiglia e passando davanti allo scaffale dei libri, un libro in particolare ha attirato la mia attenzione, l'ho preso in mano ho letto l'introduzione ma non l'ho comprato. Quando sono tornata a casa ho continuato a pensare a quel libro, e mi sono pentita di non averlo preso, l'ho cercato in altre librerie ma non ricordandomi il titolo era difficile trovarlo :(, mi ricordavo solo un enorme baobab sulla copertina ma nè il titolo nè l'autore.
La scorsa settimana sono tornata alla Metro e il libro era ancora là nello scaffale sembrava mi stesse aspettando così l'ho preso.
Che dire nel leggerlo ho pianto davvero tanto, un libro molto commovente e che mi ha fatto tornare alla mente la malattia del mio caro papà, oggi sarebbe stato il suo compleanno e per me e per la mia famiglia è un giorno davvero triste.
Consiglio a tutti di leggerlo per riscoprire il dono meraviglioso della vita e saper apprezzare ogni giorno le piccole cose che questa ci regala.
Auguri papà ti voglio bene

“Niente capita per caso sotto questo baobab”, mi dice.
Mi sento un fesso.
“Guarda qui, per esempio.”
E strappa un piccolo germoglio di neem
mostrandomelo. Il neem è una pianta guaritrice
molto apprezzata nell’Africa orientale.
“Pensi che sia capitato qui accanto a noi per caso?”
Non ci pensiamo mai, ma la vita può deragliare improvvisamente. Bastano due parole. È successo il 19 maggio 2009 a Pietro Calabrese, una carriera luminosa nel giornalismo e un’esistenza piena. Nel suo caso le due parole sono state addensamento polmonare, pietoso eufemismo per significare che è entrato di diritto nella costellazione del cancro (quale acutezza nella battuta di Woody Allen: “Oggi le due parole che è più bello sentirsi dire non sono ‘ti amo’ ma ‘è benigno’”). In questo libro tanto lucido quanto toccante Calabrese racconta il suo cammino, giorno per giorno, dopo quel fulmine a ciel sereno. Un cammino che passa per l’altalena dello sconforto e della speranza, per le notti sotto l’assalto molesto dei pensieri e per il ricordo sognante di quando la notte – invece – si parlava d’amore, per il tempo che diventa sospeso e per il calore benefico delle persone care (“già, e adesso chi lo dice agli amici?”). Ed è un cammino che passa inevitabilmente per la brutalità delle cure e per un corpo devastato in cui non ti riconosci più. Eppure, a un certo punto, fa una svolta radicale e diventa un cammino di crescita e di consapevolezza nuova. Raggiunta durante una chiacchierata con un amico sotto un baobab africano, il monumentale albero dei mille anni. Da lì Pietro, scoprendo una verità semplice e rivoluzionaria ma nascosta, lancia a tutti un messaggio salvifico, scritto con la penna del grande giornalista ma pensato con la mente e con il cuore dell’uomo.

2 commenti:

  1. :( io piango già sin d'ora.
    Ma lo leggerò Barby, ne avevo sentito parlare nella rubrica settimanale "Billy" del tiggì... grazie per avercelo segnalato!
    Buona giornata SusannaCerere

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  2. :-(
    non ci crederai, ma il 17 gennaio è il compleanno anche del mio papà!
    Quest'anno ha compiuto 82 anni ed ogni anno mi chiedo sempre quanto il signore ci farà la grazia di lasciarlo con noi.... ed invece di "festeggiare" quel giorno mi viene sempre da piangere... :-((
    un abbraccione cara Barbara...

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